Nodo tsunami
La necessità di usare questo nodo è nata dal fatto che molti nodi, sul fluorocarbon, fanno perdere parecchio carico di rottura, rendendo quindi molto difficile la cattura di pesci importanti con terminali fini. L’esigenza si fa sentire molto nelle gare di pesca a drifting dove vengono usati terminali fini (0,57 e 0,62) per tonni che non raramente sfiorano il quintale. Mantenere alto il carico di rottura, in questi casi, è fondamentale. Per cui la ricerca di un nodo ad hoc ci ha portato a questo risultato.
Di seguito il video di un test del nodo tsunami a 11 spire su un nylon dello 0,74 dichiarato a 40 kg. come carico di rottura. Il filo non ha rotto il nodo che, pur essendosi stirato, è rimasto integro. Il nylon ha rotto a ben 41 kg.
Di seguito l’esecuzione del nodo chain con monofilo in nylon 0,80 ande premium.
Di seguito faremo dei test su fluorocarbon dello 0,60 dichiarato a 19 kg di carico di rottura. In prima battuta testeremo solo il fluorocarbon senza nodi, per verificarne il carico di rottura reale. Dopodichè verranno fatti 3 test:
Il test pilota, ovvero del solo fluorocarbon, ha rilevato un carico di rottura di 20,5 kg.
Primo test:
su nodo spina a 7 spire versione Marras. il nodo ha rotto a 12 kg.
Secondo test:
su nodo spina a 7 spire versione originale. Il nodo ha rotto a 16,5 kg.
Terzo test:
su nodo chain a 12 spire. Il nodo ha mantenuto il 100% del carico di rottura rompendo a 20,5 kg.
Abbiamo visto come il nodo spina nella versione marras ha perso circa il 40% del carico di rottura del filo in fluirocarbon mentre la versione originale è migliorata ma senza ottenere il massimo come per il nylon dove raggiunge il 100% in entrambe le versioni.
Il nodo chain, invece, è riuscito ad ottenere il 100% del carico di rottura, sia con nylon che con fluorocarbon. Il che è sbalorditivo in quanto tutti ben conoscono la debolezza del fluorocarbon sui nodi.