Tonno rosso over

Una volta vidi un film dove un giovane ereditiero si trovò a mangiare in un ristorante e guardando la forchetta pensò a quanto lavoro di squadra fu fatto per costruire quella forchetta e permettere a se stesso di mangiare quell’ottimo piatto che stava gustando in quel momento: i minatori che hanno estratto il ferro, gli operai che hanno fuso il metallo, i trasportatori che la hanno distribuita, i negozianti che l’hanno venduta e i camerieri che ogni giorno prendono quella forchetta, la lavano e la mettono a sua disposizione. 

Io oggi ho pensato a questo. A tutto il lavoro di squadra che ha permesso di portare a termine un combattimento di un pesce che non verrà mai dimenticato.

Alle 14:00 leggo un messaggio sulla chat di gruppo: “peppurillo è in combattimento in solitaria dalle 08:30”. Chiamo subito Giuseppe: 

“Giusè… allora?”. 

“Sto incannato dalle 8:30”

“Che terminale hai?”

0,81 track line

“Che nodi hai fatto?”

“Me li ha fatti Aldo”.

“A posto, stai sicuro… Tienilo buono sotto che alle 15:00 Alessandro finisce l’allenamento e veniamo subito a darti una mano”

Alle 16:00 stiamo da Giuseppe e salgo a bordo della sua barca assieme alla mia black magic. “Giuseppe mi fa:

“non gliela faccio più, prendi la canna”

“ok, vorrei capire di che pesce stiamo parlando…”

Prendo la canna e dopo qualche minuto…

“Giusè… non sarà facile”

Giuseppe con il sorriso mi guarda e mi fa: 

“Ah… allora me so imparato…che non te fidavi?”

Abbiamo fatto un breve tira e molla per 20 minuti ma il pesce comandava lui. Nel frattempo Giuseppe mi racconta:

“Sono arrivato in pesca alle 8:20, ho fermato la barca e ho buttato una sarda per vedere come andava la corrente; appena la sarda tocca l’acqua sale un tonno lungo come mezza barca che se la mangia; così innesco 3 sarde a ciuffo, le lancio in acqua e mangia! Parte una cannonata che mi svuota subito mezzo mulinello del 50 libbre ande premium. All’inizio pensavo che alle 10:30 sarei stato di ritorno a casa ma poi invece…”

Da li è rimasto ore e ore in combattimento… Da solo!!! Grande Giuseppe.

Siccome Alessandro, sulla sua barca, ha la sedia da combattimento, decidiamo di cambiare barca e di combatterlo in sedia. 

Alessandro si mette in canna, io alla guida e Giuseppe si gode il meritato riposo gustandosi il combattimento dalla tribuna d’onore.

Il pesce mette a dura prova l’attrezzatura: la canna, con immenso orgoglio, costruita dal sottoscritto (Tsunami Krav Maga) e nominata “Violetta” in onore delle legature tendenti al viola contro la sfiga. Il mulinello alutecnos 30W albacore doppia velocità caricato con ande rosa 50 libbre e 15 mt. di nylon track dello 0,81 con amo girellato eagle claw 8/0, sapientemente assemblato dall’amico Aldo.

Alessandro lo combatte per circa 1 ora e riesce a portarlo al raffio! Prendo il raffio, ce l’ho a tiro, lo raffio e parte l’urlo di vittoria! Ma proprio mentre esultiamo il tonno riparte col raffio attaccato, e me lo sfila dalle mani come un uomo sfila un lecca lecca dalle mani di un bambino… Cazzo! e mo?

Giuseppe si avvicina e ci da un altro raffio che aveva a bordo. Questa volta assicuro la sagola del raffio ad una cima legata alla bitta. Ci vogliono altri 20 minuti per riportarlo al raffio… il tonno ha ancora attaccato il raffio di prima… menomale, non l’abbiamo perso… il tonno arriva a tiro di raffio e… raffiato! ma il tonno riparte, lascio il raffio perchè non gliela faccio a tenerlo (tanto c’è la cima) ma il tonno spacca la sagola del raffio e si porta dietro anche il secondo raffio (ecco a che servono arpioni e raffi volanti…). Io mi guardo Alessandro: “E mo?” “E mo sò cazzi…” Giuseppe va a cercare un raffio da altri equipaggi che avevamo vicino ma quel punto il raffio della prima raffiata spunta in superficie (è galleggiante) così facciamo un pezzo di retromarcia e lo recuperiamo. Il tonno rosso, reduce da 2 raffiate, non ha più molte forze e si lascia avvicinare senza troppe difficoltà… Dopo aver legato il raffio con una cima adeguata  arriva la terza raffiata, questa volta definitiva! Io e Alessandro ci guardiamo e: “Madonna che bestia!!!”. Stimiamo il tonno tra i 160 e i 170.

Lo leghiamo fuori la barca, perché non riusciamo a issarlo a bordo e piano piano ci dirigiamo al rimessaggio da Mario che gentilmente ci ha ospitati per fare le operazioni di sbarco e pesatura. Un caloroso ringraziamento a lui…

Insomma un grande lavoro di squadra da parte di chi ha costruito il terminale, da chi è andato in aiuto, da chi ha combattuto e da chi ha guidato la barca. Un lavoro di squadra che ha permesso di far segnare al display della bilancia 167! Un grande lavoro di squadra capitanato dall’unico vero eroe di questa storia che è Giuseppe  che, da solo, ha tenuto in canna il pesce per ben quasi 8 ore!!!

Il 13 Luglio rimarrà nella storia dei nostri ricordi.

Stavolta abbiamo vinto noi….

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